Come è diagnosticato l’autismo?

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La diagnosi del Disturbo dello spettro autistico (ASD) può essere difficile poiché non esiste un test medico, come un esame del sangue, per diagnosticare i disturbi. I medici o altri professionisti esaminano il comportamento e lo sviluppo del bambino per fare una diagnosi.

 

Quali sono i segni dell’autismo?

L’ASD a volte può essere rilevato a 18 mesi o più giovani. All’età di 2 anni, una diagnosi da parte di un professionista esperto può essere considerata molto affidabile. Tuttavia, molti bambini non ricevono una diagnosi definitiva fino a quando non sono molto più grandi. Questo ritardo significa che i bambini affetti da ASD potrebbero non ricevere l’aiuto precoce di cui hanno bisogno.

 

È necessario soddisfare criteri diagnostici specifici per l’ASD, ma i requisiti generali, secondo il Diagnostic and Statistical Manual-V (DSM-V), risiedono nei sintomi che appartengono alle tre aree principali delle menomazioni:

  • Disturbi del linguaggio e della comunicazione
  • Difficoltà di interazione sociale
  • Comportamenti stereotipati ripetitivi (insolite maniere impulsive e ritualistiche)

È importante notare che una diagnosi di ASD non si basa solo sui criteri descritti. Vengono utilizzati anche il giudizio clinico e la perizia, insieme ad altre fonti consolidate (ICD-10).

 

Come effettuare una diagnosi per l’autismo

Di seguito sono riportati i criteri per la diagnosi del Disturbo dello spettro autistico, come descritto nel DSM-V.

  • Deficit persistenti nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale attraverso contesti multipli, come si manifesta attualmente o nella storia (gli esempi sono illustrativi, non esaustivi):
  • Deficit nella reciprocità sociale-emozionale, che vanno, per esempio, da un approccio sociale anormale e dal fallimento della normale conversazione a una ridotta condivisione di interessi, emozioni, o affetti, fino al fallimento di avviare o rispondere all’interazione sociale.
  • Deficit nei comportamenti comunicativi non verbali utilizzati per le interazioni sociali, che vanno, ad esempio, da una comunicazione verbale e non verbale scarsamente integrata ad anomalie nel contatto visivo e nel linguaggio del corpo o deficit nella comprensione dell’uso dei gesti fino alla totale mancanza di espressioni facciali e di comunicazione non verbale.
  • Deficit nello sviluppo, nel mantenimento e nella comprensione delle relazioni, che vanno, per esempio, dalla difficoltà di adattare i comportamenti ai vari contesti sociale alle difficoltà di condivisione, di gioco fantasioso o di fare amicizia, all’assenza di interesse nei confronti dei coetanei.
  • Modelli di comportamento, interesse o attività limitati e ripetitivi, come manifestato da almeno due dei seguenti fattori, attuali o storici (gli esempi sono illustrativi, non esaustivi)
  • Movimenti motori stereotipati o ripetitivi, uso di oggetti o linguaggio (ad esempio, semplici stereotipie motorie, giocattoli allineati, oggetti che si capovolgono, ecolalia, frasi idiosincratiche)
  • L’insistenza sull’uniformità, l’inflessibile aderenza alle routine, o modelli ritualistici di comportamento verbale o non verbale (ad esempio, estremo disagio per piccoli cambiamenti, difficoltà nelle transizioni, rigidi modelli di pensiero, rituali di saluto, necessità dello stesso percorso, o mangiare lo stesso cibo ogni giorno).
  • Interessi altamente ristretti e fissati che sono anormali nell’intensità o nella focalizzazione (per esempio, forte attaccamento o preoccupazione per oggetti insoliti, interessi eccessivamente circoscritti o conservatori).
  • Iper o ipoattività all’input sensoriale, o interesse insolito per gli aspetti sensoriali dell’ambiente (ad esempio, apparente indifferenza per il dolore/temperatura, risposta avversa a specifici suoni o texture, eccessivo odore o tocco di oggetti, fascino visivo con luci o movimenti)

 

I sintomi devono essere presenti nel primo periodo dello sviluppo (ma non possono essere pienamente manifestati fino a quando le richieste sociali non superano le capacità limitate, o essere mascherati da strategie apprese in tarda età), e causano un danno clinicamente significativo in ambito sociale, occupazionale o in altre importanti aree di funzionamento corrente. Questi disturbi non sono meglio spiegati dalla disabilità intellettuale (sviluppo intellettuale o disordine) o dal ritardo dello sviluppo globale. La disabilità intellettuale e il Disturbo dello Spettro dell’Autismo si verificano spesso insieme; per fare una diagnosi comorbida dell’ASD e della comunicazione sociale della disabilità intellettuale, la comunicazione sociale dovrebbe essere inferiore a quella prevista per il livello di sviluppo generale.